Schadenfreude

01/01/1970

La sfortuna degli altri è dolce come il miele

con Salvatore Cutrì

parole di Francesco Ferrara

una produzione di Mind the step

Schadenfreude è il tentativo complicatissimo di raccontare un’emozione, un’emozione che è difficilissimo raccontare. Ma è anche il tentativo di immergersi con ironia nel disorientamento morale che quest’emozione provoca in noi.

Avete presente quel piacere segreto che avvertiamo quando il fenomeno dell’ufficio fa lo splendido sulla sedia girevole e si ribalta? O quando la vostra amica bella e perfettina viene mollata di colpo? Ce l’avete presente quel godimento che proviamo quando i vetri infrangibili del pickup Tesla si rompono sotto gli occhi di Elon Musk?

Tranquilli, non si tratta di avere un bidone dell’immondizia al posto del cuore. È un’emozione. È naturale. Ed è più comune di quanto siamo disposti ad ammettere. Si chiama Schadenfreude. Una parola che viene dal tedesco e indica la gioia per le disgrazie altrui. Sebbene sia così diffusa, la Sciadenfroide (si pronuncia così) è da sempre un vero rompicapo: come funziona, a che cosa serve e, soprattutto, dobbiamo vergognarcene o no?

Nell’attuale versione dello spettacolo, tutt’ora un work in progress, Salvatore Cutrì e Francesco Ferrara tentano di allargare i confini dello spazio teatrale portando in scena la propria esperienza personale e coinvolgendo il pubblico in un percorso partecipativo.